Quando potare le piante sempreverdi?
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Le piante sempreverdi sono quelle piante che, durante l’inverno, non perdono le foglie, al contrario delle piante caducifoglie. Le foglie possono resistere per anni e il loro rinnovo avviene gradualmente.
Le piante sempreverdi, per loro natura, non hanno bisogno di essere potate, ma a volte è necessario intervenire sia per ridurre l’espansione all’interno del giardino sia per garantire una salute migliore alla pianta.
Sono piante particolari che hanno la caratteristica di possedere un tronco legnoso, e si presentano sotto forma di alberi, arbusti o cespugli.
Le piante sempreverdi, oltre a regalare un tocco di colore al giardino durante i mesi invernali, non richiedono alcun intervento per il loro corretto sviluppo.
Per questo alcuni alberi sempreverdi presenti in molti giardini, come per esempio l’abete, diventano ingombranti, eccedendo nello sviluppo e richiedendo un intervento di potatura per contenerne l’esuberanza.
Piante sempreverdi, è necessario potarle?
Le piante sempreverdi sono comuni nei nostri giardini, sia come arbusti da siepe sia come piante ornamentali fino ad alberi come l’abete o il pino.
Le siepi costituite da arbusti sempreverdi hanno bisogno di una potatura estetica per mantenere in ordine e nella forma desiderata la siepe.
Le potature non devono essere molto frequenti. Nel caso della Photinia la potatura va eseguita all’inizio dell’estate, subito dopo la fioritura. Una seconda potatura della siepe di Photinia andrà eseguita all’inizio dell’autunno.
Tra le siepi sempreverdi che più necessitano d’interventi di potatura, c’è il ligustro. La prima potatura va eseguita in tarda primavera, e deve essere ripetuta generalmente dopo un periodo di 6/7 settimane fino all’inizio dell’autunno.
La potatura del ligustro, oltre a dare un aspetto estetico alla siepe, si rende necessaria perché è un arbusto che tende a crescere velocemente e bisogna quindi tenere sotto controllo la crescita all’altezza desiderata.
Tra gli arbusti ornamentali sempreverdi comuni nei nostri giardini troviamo anche specie come la lavanda dal profumo inconfondibile, che si adatta a diversi climi. La potatura della lavanda è necessaria sia per mantenere l’aspetto integro nel tempo sia per contenerne lo sviluppo e va eseguita non appena finisce la fioritura, asportando buona parte della nuova vegetazione insieme alle spighe vecchie.
Un’altra tra le piante ornamentali sempreverdi da giardino è la camelia. La potatura, in questo caso, è un’operazione delicata che, se non affrontata adeguatamente, potrebbe causare infezioni alla pianta. Durante la potatura, eseguita con attrezzi affilati e in precedenza disinfettati, vanno asportati i rami malati o secchi che possono originare malattie alla pianta.
Tra gli alberi sempreverdi comuni nei giardini una menzione particolare va fatta per l’abete. L’abete è una pianta molto resistente che raggiunge altezze superiori a 30 metri.
Nella sua fase giovanile ha una caratteristica forma piramidale, con uno sviluppo notevole dei rami inferiori. E’ una pianta molto resistente, che raggiunge la maturità intorno ai 50/60 anni.
Come tutte le piante sempreverdi non richiede un intervento di potatura regolare, ma se si deve intervenire per migliorare lo stato di salute dell’albero il corretto periodo di potatura dell’abete è in gennaio/febbraio, prima che la pianta riprenda lo stato vegetativo.
Uno degli interventi da evitare nelle piante sempreverdi è la capitozzatura delle conifere. Questo intervento consiste nel taglio di grossi rami o, nel caso delle conifere di alto fusto, nel taglio della cima per ridurre la crescita in altezza, che è richiesta nel timore che eventi atmosferici avversi provochino danni dovuti all’imponenza dell’albero.
La capitozzatura, rimuove parti vitali dell’albero, ne riduce la vita e lo espone a malattie. Inoltre, se richiesta per motivi estetici, richiederà nuovi interventi di potatura di butti disordinati.
La debolezza dell’albero susseguente alla capitozzatura lo renderà meno resistente al vento, aumentando e non riducendo i rischi di danni prodotti dallo spezzarsi di rami o dell’albero stesso.
La potatura delle conifere viene fatta con interventi mirati, tesi a eliminare i rami bassi che possono rompersi con il passaggio frequente, o eliminare le cime doppie. Importante che i rami tagliati con la potatura siano protetti con del cicatrizzante per impedire l’infiltrazione di patogeni che potrebbero ammalare la pianta.
Quando vanno potate le piante sempreverdi?
Come abbiamo visto le piante sempreverdi sono sia cespugli sia alberi, e quindi il periodo per potare piante sempreverdi varia secondo la specie. Gli alberi, come l’abete, le conifere, l’olivo e la magnolia per citarne alcuni, vanno potati durante il periodo di riposo vegetativo ossia nei mesi di gennaio e febbraio.
Gli arbusti da fiore devono invece essere potati dopo la fioritura, quindi agli inizi dell’estate, mentre le siepi di ligustro vanno potate quando compaiono i nuovi rametti, quindi verso maggio/giugno. Non c’è, quindi, un periodo definito per la potatura delle piante sempreverdi, ma l’intervento va eseguito in periodi diversi secondo la pianta, quando l’operazione non arreca danni alla pianta stessa.
Tecniche di potatura
Anche le tecniche di potatura variano secondo la pianta.
Nel caso della potatura dei rami secchi o danneggiati dell’abete si pota il ramo con utensili ben affilati, producendo un taglio obliquo che favorisce il deflusso dell’acqua piovana.
Il taglio prodotto va inoltre protetto con un cicatrizzante per evitare la formazione di funghi e infestazioni di patogeni.
Nel caso la potatura interessasse rami ad altezza elevata, è consigliabile ricorrere alla tecnica del tree climbing, che non richiede attrezzature di sollevamento che potrebbero produrre danni ai rami non interessati.
La regola generale per una corretta potatura di un albero sempreverde consiste nel recidere e asportare non più del 20% del fogliame, evitando di eliminare i rami principali e intervenendo solo nel periodo di riposo vegetativo.
Nel caso di potatura della lavanda, come accennato prima, questa va eseguita in mezzo al cespuglio, lasciando un paio di gemme per stelo.
Durante la potatura bisogna evitare di eseguire i tagli in profondità andando a toccare il legno vecchio.
Nel potare la lavanda, le cesoie è meglio che siano affilate e i tagli dovranno essere decisi e obliqui.