Quali parchi visitare a Milano?
Passeggiando nel centro di Milano capita di gettare uno sguardo verso un portone aperto di una casa e scoprire un giardino curato e fiorito che impreziosisce la vista. Molti palazzi del centro nascondono meravigliosi giardini nascosti ai passanti da pesanti portoni, spesso con una storia da raccontare.
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Volendo andare alla ricerca dei giardini nascosti Milano, possiamo iniziare passeggiando per via Cappuccini, dove si possono incontrare i fenicotteri rosa che popolano il giardino di villa Invernizzi. Arrivati nei primi anni ’70, attraggono la curiosità dei passanti che li possono ammirare dalle inferriate del giardino, realizzato demolendo un palazzo adiacente.
A circa 250 metri di distanza ecco un altro giardino da vedere che, a differenza dei giardini nascosti dai palazzi tipici della città, a sua volta nasconde Villa Necchi Campiglio.
La villa sorse nei primi anni ’30 per opera dell’arch. Piero Portaluppi, e per volere dei proprietari il giardino aveva la funzione di isolare la villa, immergendola in un’oasi di tranquillità nel centro di Milano. Nel giardino, oltre a diverse specie botaniche, trova posto la prima piscina privata costruita in città. La villa e il giardino, ora di proprietà del FAI, si possono visitare dal mercoledì alla domenica dalle 10 alle 18, nei fine settimana è consigliabile la prenotazione.
Oltre a costruire villa Necchi Campiglio, Portaluppi si occupò della trasformazione della quattrocentesca Casa degli Atellani, il cui giardino fu parte della vigna che Leonardo da Vinci ebbe in concessione da Ludovico Sforza nel 1498. Fu durante i lavori di trasformazione che uno storico individuò con precisione il punto in cui sorgeva la vigna nel giardino di Casa Atellani, e gli attuali proprietari hanno deciso di rendere accessibile al pubblico quest’angolo di storia milanese, visitabile tutti i giorni dalle 9 alle 18.
Le vie di Milano, trafficate con frenesia, sanno nascondere i loro tesori molto bene, come nel caso del Chiostro delle Umiliate, in via Cappuccio 7, risalente al XVI secolo e inserito in una proprietà privata. Monumento Nazionale dal 1923, per visitarlo si può chiedere il permesso al custode dello stabile.
In una città come Milano, così ricca di angoli verdi nascosti, non potevano mancare i giardini botanici Milano, ossia il famoso Orto Botanico di Brera, la cui origine risale al 1774, quando l’Ordine dei Gesuiti fu sciolto e le proprietà passarono sotto il controllo pubblico. L’Orto aveva la finalità d’insegnare botanica agli allievi del ginnasio di Brera, oltre che fornire piante medicinali per la vicina “Spezieria”.
Restaurato e riaperto al pubblico nel 2001, oggi è un museo universitario aperto al pubblico che può ammirare, oltre alle collezioni di ortensie e piante officinali, diversi esemplari del genere Salvia.
Sono alcuni tra i giardini più belli di Milano, tra i più famosi e singolari e rigorosamente privati. Gli amanti del verde possono comunque usufruire dei numerosi giardini e parchi pubblici, tra i quali è difficile dire quali siano i parchi più belli di Milano.
Quali giardini ammirare con una gita fuori porta?
Volendo fare un giro fuori Milano per visitare parchi e giardini di notevole valore, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
A Castellazzo di Bollate si possono visitare i giardini di Villa Arconati, rara testimonianza di giardino alla francese, in cui l’acqua che scorre per irrigare è protagonista di giochi d’acqua possibili grazie a un complesso meccanismo di regolazione, ripreso molto probabilmente dagli studi di Leonardo da Vinci. Viali ombrosi, specchi d’acqua, sculture e teatri accompagnano la scoperta di questo giardino.
Spostandoci sul lago di Como i giardini di Villa Carlotta a Tremezzo ci offrono pergolati di agrumi, siepi di camelie, piante tropicali e soprattutto 150 varietà di azalee. Il giardino botanico di Villa Carlotta fu voluto dal duca Giorgio II di Sassonia Meiningen, appassionato di botanica e proprietario della villa, che si prodigò per sviluppare e arricchire il giardino di diverse specie, che rendono questo giardino conosciuto anche all’estero.
Rimanendo sul lago di Como, a Lenno sono visitabili i giardini di Villa del Balbianello, il cui sviluppo si deve a un ufficiale americano che rilevò la villa in decadenza, recuperandola e rinnovando il giardino. Oggi la villa è di proprietà del FAI, che l’ebbe in eredità dall’esploratore Giulio Monzino, suo ultimo proprietario.
A Bellagio è doverosa una sosta ai giardini di Villa Melzi, che si estendono lungo la riva del lago, e che furono progettati dall’architetto Luigi Canonica e dal botanico Luigi Villoresi. L’armonia di questi giardini che s’integrano nel quadro collinare della penisola che divide i rami del lago ha sempre suscitato enorme ammirazione nei visitatori. Stendhal stesso ne rimase ammaliato, descrivendone la bellezza nei suoi appunti del 1817.
Ritornando verso Milano ci si può fermare a Olgiate Molgora, per visitare i giardini di Villa Sommi Picenardi. Il giardino all’inglese, con diverse specie arboree provenienti da differenti parti del mondo, accoglie i visitatori all’ingresso, impreziosito da alcune fontane e statue romaniche. Sul retro della villa, nascosto alla vista, troviamo invece il giardino all’italiana, che segue il fianco della collina creando uno scenario senza uguali. I giardini sono visitabili da aprile a novembre su appuntamento.
A Monza, nel celeberrimo Parco, non si possono dimenticare i giardini della Villa Reale, disegnati dal Piermarini, e il famoso roseto, progettato dagli architetti Clerici e Faglia e voluto da Niso Fumagalli, grande appassionato botanico, che presenta diverse varietà di rose antiche disposte lungo lo specchio d’acqua e rose rampicanti. Il roseto di Villa Reale è sede di concorsi annuali dedicati alle rose, in cui trovano spazio oltre 4000 varietà di rose.
Finora abbiamo visto giardini in ville private, ma la provincia di Milano ci riserva diversi parchi naturali in Lombardia da visitare, oltre ad altri parchi famosi, come il citato Parco di Monza o il Parco dell’Idroscalo, a ridosso dell’aeroporto di Linate.
Quali sono i 10 parchi più belli di Milano?
È difficile stilare una classifica dei parchi più belli di Milano, non solo perché si rischia di dimenticarne qualcuno, ma è una classifica soggettiva, in cui non si può non essere coinvolti per molti motivi.
Più che essere una classifica tal e quale, quindi, segnaliamo 10 parchi degni di particolare menzione.
Parco Sempione
Il parco Sempione si estende sul retro del Castello Sforzesco, ed è il secondo parco pubblico costruito a Milano. Progettato dall’architetto Alemagna nel 1890, deve al suo nome per essere posto lungo la strada che, dal Duomo, porta fino al Passo del Sempione. Nello sviluppo progettuale Alemagna ha voluto realizzare un giardino all’inglese, d’impianto irregolare che andasse a contrapporsi con la struttura regolare del contesto urbano circostante. Al suo interno è presente un laghetto che si può attraversare tramite il Ponte delle Sirenette, opera di Francesco Tettamanzi. Il Parco Sempione è stato sede dell’Esposizione Internazionale del 1906, di cui è rimasto il padiglione dell’Acquario civico, recentemente sottoposto a restauro.
Giardini pubblici Indro Montanelli
I Giardini pubblici Indro Montanelli, ex Giardini Pubblici di Porta Venezia, sono stati i primi giardini pubblici di Milano, realizzati da Piermarini nel 1786. Il progetto risentì dei principi illuministi di razionalizzazione degli spazi, realizzando così un giardino alla francese, in cui dominarono le geometrie delle aiuole e l’inquadramento prospettico dei viali alberati. A metà dell’ottocento i giardini pubblici furono rivisitati apportando alcune modifiche, come un sistema di rocce artificiali per sfruttare il dislivello esistente, e giochi d’acqua. Nuove modifiche furono apportate a inizio del secolo scorso, tra le quali l’inclusione dello zoo, poi smantellato negli anni ’80. Al suo interno si trovano il Museo di Storia Naturale e il Planetario. Giardini da sempre cari ai milanesi, sono stati rinominati in onore di Indro Montanelli nel 2002.
Parco Lambro
Il parco Lambro è il parco più grande di Milano. Realizzato nella periferia est della città nel 1936 dall’architetto Casiraghi, la progettazione è stata sviluppata con l’intento di preservare il tipico paesaggio lombardo. Il parco è quindi caratterizzato dall’attraversamento del fiume Lambro con rogge e fontanili e vegetazione spontanea autoctona. Il progettista ricavò tre colline artificiali e due laghetti, oggi prosciugati, e vialetti per uno sviluppo di circa 4000 metri. Distrutto in buona parte durante la seconda guerra mondiale, fu riqualificato tra gli anni ’50 e ’60 con l’acquisizione di altri terreni e una nuova piantumazione. Al suo interno sono state mantenute aree agricole destinate a foraggio, irrigate con il classico sistema “a marcita”. Nel parco è stato recentemente realizzato un percorso botanico, con schede dettagliate delle piante che consentono il riconoscimento degli alberi.
Parco Aldo Aniasi (ex Parco di Trenno)
Il Parco di Trenno, ora rinominato Parco Aldo Aniasi in onore del Sindaco di Milano dal 1967 al 1976, si estende nella zona Ovest della città, lungo la via Novara. Realizzato nel 1971 dall’Ufficio Tecnico del Comune di Milano, è caratterizzato da estese superfici di prati contornati da filari alberati, a testimonianza delle divisioni degli appezzamenti agricoli presenti prima della realizzazione del parco. Tra le specie arboree presenti, si segnala un gruppo di pini bianchi in corrispondenza del cimitero degli inglesi.
Parco Giovanni Paolo II (ex Parco delle Basiliche)
Il Parco Giovanni Paolo II era chiamato Parco delle Basiliche sin dalla sua realizzazione nel 1934, perché collega di fatto le Basiliche di Sant’Eustorgio e San Lorenzo. Sorge su una zona anticamente solcata da acque maleodoranti dovute agli scarichi dei conciatori che avevano bottega nei pressi. Fu destinata a sede di pubblici supplizi e pene capitali come impiccagioni e roghi. La rivalutazione del territorio con destinazione a verde pubblico è del 1925. Nel 2000 è stata fatta una riqualificazione a cura dell’Ufficio Tecnico Comunale che ha voluto unire l’abside delle due basiliche eliminando i percorsi pedonali che frammentavano il verde. Degno di nota il gruppo di gelsi presente all’ingresso sud da Via Molino delle Armi.
Bosco in città
Il Bosco in città è un parco pubblico sorto nel 1974 nell’area Ovest della città frutto di una convenzione tra l’amministrazione comunale e Italia Nostra, che si occupa della gestione e manutenzione dell’area verde. Nei 35 ettari iniziali sono state messe a dimora 30.000 piante donate dall’Azienda Forestale dello Stato, in linea con il piano di “forestazione urbana” voluto da Italia Nostra. Successivamente il parco si è allargato con il collegamento con il Parco delle Cave, e attualmente la presenza boschiva è prevalente rispetto alla superficie totale. Nel Bosco in città si organizzano attività didattiche rivolte alle scuole materne, elementari e medie per coinvolgere i bambini facendogli così conoscere meglio l’ambiente del bosco.
Parco Nord
Il Parco Nord si estende a nord di Milano, realizzato su parte delle aree che ospitavano l’insediamento produttivo della Breda. Progettato nel 1983 dall’architetto Francesco Borella, che tutt’oggi è il direttore del parco, si estende per 632 ettari, di cui 430 attualmente fruibili a verde, organizzati in zone boschive e radure, intervallate da piccoli specchi d’acqua, macchie arbustive e siepi. La realizzazione di una zona di bosco fitto ha contribuito a favorire la nidificazione di rapaci come gufo, sparviero, gheppio e allocco. Il parco è visitato da oltre 2 milioni di persone l’anno.
Parco Forlanini
Il Parco Forlanini è stato realizzato agli inizi degli anni ’70 su un’area agricola, comprendendo undici cascine di proprietà comunale ancor’oggi presenti. Il parco fronteggia la zona aeroportuale di Viale Forlanini, ed è composto di vasti prati e gruppi di alberi composti dalla stessa specie. Al suo interno, oltre ad un laghetto, c’è il Bosco dei Faggi che ricorda le 118 vittime del disastro aereo di Linate dell’ottobre 2001. Il parco ospita il Centro Sportivo Saini, e gli ampi viali asfaltati sono meta di appassionati di running e jogging, i quali hanno a disposizione 2 percorsi da 5,4 Km e 7 Km.
Parco delle Cave
Il parco delle Cave è un’area bonificata di recente dalle attività illecite grazie all’intervento del Centro di Forestazione Urbana di Italia Nostra. Oggi è un’area inserita in un sistema verde della zona Ovest di Milano. La sua storia inizia con l’abbandono dell’estrazione di ghiaia di quattro cave presenti alla fine degli anni ’60, originando un degrado dei luoghi fino al 1997 quando l’intera area è stata assegnata a Italia Nostra. Il Parco è stato inaugurato nel 2002, e oggi è un insieme di luoghi e paesaggi diversi restituiti alla collettività, in cui sono presenti boschi, acque dei laghi delle cave e ampi spazi a tappeto erboso.
Parco Monte Stella
Il Parco Monte Stella, o la montagnetta di Milano, sorse parallelamente al quartiere QT8, la cui progettazione fu presentata nel 1947 in occasione della VIII Triennale. Il nome Monte Stella si deve al progettista, architetto Bottoni, che lo dedicò alla moglie Stella. Il cuore del parco è l’altura artificiale (“la montagnetta”) la cui altezza in origine era prevista a 90 metri, composta dalle macerie provenienti dagli edifici bombardati nel corso della guerra. In fase di costruzione l’altezza fu ridimensionata a 50 metri per sopperire a problemi di stabilità.
Il parco fu completato agli inizi degli anni ’60 e al suo interno è presente il Giardino dei Giusti, arricchito ogni anno da ciliegi dedicati a personalità distintisi per salvare vite umane da persecuzioni razziali.
A Milano sono presenti circa 94 tra parchi e giardini pubblici, senza dimenticare l’orto botanico di Brera, ciascuno con una propria atmosfera, in cui rilassarsi a contatto con la natura, fare sport o lasciare i bambini liberi di giocare. Ciascun milanese ha il proprio giardino o parco preferito, ed è difficile che alla domanda “qual è il parco più bello?” diano tutti la stessa risposta.