Piante da appartamento
Le ragioni che spingono le persone a privarsi delle piante sono diverse. Mancanza di tempo per poterle curare adeguatamente, ambienti troppo piccoli, mancanza di un balcone e anche il luogo comune che le piante in casa fanno male alla salute.
Proprio quest’ultimo punto è purtroppo molto diffuso, anche se ricerche scientifiche condotte sulle piante d’appartamento ci hanno consegnato un quadro completamente diverso, che evidenzia gli effetti benefici sulla salute fisica e mentale delle persone.
Le piante verdi da tenere in casa sono veramente tante, e tra le piante migliori da tenere in casa non è difficile trovare la pianta che si adatti al nostro stile di vita, le nostre abitudini e si possa curare senza particolare impegno donandoci nel contempo ampie soddisfazioni.
Volendo quindi una pianta per il nostro appartamento che oltre ad abbellire le nostre stanze ci apporti anche dei benefici abbiamo un’ampia scelta tra le diverse specie.Quali piante tenere in casa?
Come abbiamo appena scritto ci sono, tra le diverse specie di piante che si adattano a vivere in appartamento, piante che incontrano le nostre abitudini, e richiedono cure minime se il nostro stile di vita è particolarmente impegnato. Ci sono piante che hanno bisogno di essere esposte alla luce e altre che sopportano una scarsa illuminazione. Il nostro stile di vita e la cura che decidiamo di apportare orientano la scelta del tipo di pianta da tenere in casa.
Tra le piante da appartamento le specie più comuni provengono prevalentemente dalle zone tropicali ed equatoriali.
Nella cura delle piante vi sono alcuni principi per la loro cura da tenere in considerazione per le diverse specie. In primo luogo, essendo piante provenienti da zone in cui l’illuminazione e l’alta umidità favoriscono la vegetazione spontanea, una volta introdotte nei nostri appartamenti, trovano condizioni climatiche molto diverse.
I fattori fondamentali da tenere in considerazione per la cura delle piante da appartamento sono la temperatura, la luce e l’umidità.
Per quanto riguarda la temperatura, le piante ornamentali crescono bene quando la temperatura notturna dell’abitazione non scende di sotto i 15°C. Nel loro ambiente naturale non vi sono escursioni termiche considerevoli, quindi nel sistemarle dobbiamo avere cura che non vi siano sbalzi di temperatura provocati da correnti d’aria e tenerle lontane da termosifoni o condizionatori.
La luce non deve essere troppo intensa e diretta, ma nemmeno insufficiente. Uno degli errori più comuni per alcune piante è che, provenendo dal sottobosco, esigano condizioni di scarsa luminosità o semi oscurità. Tranne alcune specie che vedremo in seguito, le piante hanno bisogno di luce soprattutto nei mesi invernali. Pur richiedendo una buona illuminazione, alcune specie non devono essere esposte alla luce diretta del sole.
Nei nostri appartamenti la luce ideale proviene dalle finestre, e per evitare che le piante si sviluppino nella sola parte esposta alla luce, è necessario ruotare periodicamente la pianta, così da avere uno sviluppo armonico.
L’umidità è un fattore molto importante. Durante il periodo invernale, quando gli appartamenti sono riscaldati dai termosifoni, l’umidità si abbassa sotto la soglia minima richiesta dalle singole specie.
Ecco perché bisogna evitare di posizionare le piante vicino ai termosifoni, su cui andrebbero posti dei recipienti pieni d’acqua che evaporando migliora l’umidità dell’ambiente.
Per ovviare alla riduzione di umidità dell’ambiente riscaldato, secondo la specie, si può spruzzare dell’acqua vaporizzata sulle foglie, o sullo sfagno che avvolge il tutore delle specie rampicanti, che deve essere sempre mantenuto umido.
Una variabile di cui tenere conto nella scelta delle piante da appartamento è l’annaffiatura delle stesse, che può variare da specie a specie, e nella scelta della pianta dobbiamo considerare anche la nostra propensione e la nostra disponibilità a eseguire un’innaffiatura costante e, in certi casi, frequente.
Alcune piante da appartamento
Tra le piante più comuni troviamo il Pothos, rampicante originario dell’Asia Orientale. Le foglie caratteristiche a forma di cuore possono essere completamente verdi o macchiate di giallo per il pothos aureus. Il pothos è una pianta estremamente resistente che richiede un’abbondante irrigazione. L’unico problema si può riscontrare nelle radici è che rischiano di marcire nel caso di un contatto continuo con l’acqua. La soluzione a questo problema è data nel porre nel fondo del vaso uno strato drenante, così l’acqua dell’innaffiatura non ristagnerà all’interno del vaso.
Un’altra bella pianta molto comune negli appartamenti è la Dieffenbachia, nome dato a diverse specie originarie dalle zone tropicali americane. Le foglie ovali e carnose si presentano con screziature diverse secondo la specie, e sono velenose, quindi non adatte ad appartamenti in cui vi sono bambini o animali domestici. L’ambiente ideale per la crescita è dato da una temperatura di 18°C, pur resistendo anche a temperature inferiori a 10°C. La cura delle Dieffenbachie richiede molta umidità. Va innaffiata costantemente facendo attenzione che il terriccio non si secchi, e le foglie devono essere mantenute quanto più umide con vaporizzazioni di acqua. Quando la pianta si allunga troppo, si spoglia delle foglie inferiori. In questi casi è consigliabile tagliare la parte ricoperta di foglie e farla radicare in sabbia umida. Nel giro di due settimane si formano le radici e la pianta può essere invasata.
Il Ficus è un altro genere di piante molto comuni negli appartamenti. Il più noto è il ficus benjamin.
Le specie appartenenti a questo genere prediligono un clima umido e con temperatura intorno ai 18°C. Per i ficus le annaffiature devono essere regolari, e nel periodo invernale deve essere ridotta la quantità d’acqua mantenendo la regolarità dell’irrigazione. Le foglie vanno vaporizzate per ristabilire l’umidità e vanno lavate periodicamente con una spugna imbevuta d’acqua.
Tra le piante da fiore per appartamenti segnaliamo la Clivia. Le foglie di colore verde scuro sono disposte simmetricamente. Al centro si forma lo scapo floreale, da cui, in primavera, sbocciano dei fiori rossi o arancioni a forma di campanella e di grosse dimensioni,
A inizio primavera è consigliabile sostituire una parte del terriccio del vaso e durante il riposo invernale si riducono le annaffiature.Quali piante resistono con poca luce?
Come abbiamo scritto in precedenza, la luce è essenziale per lo sviluppo delle piante. Tuttavia non tutti gli appartamenti hanno un’illuminazione sufficiente per la maggior parte delle piante da appartamento. Tra le specie di piante ve ne sono alcune che hanno una buona resistenza anche in condizioni d’illuminazione non ottimali.
Tra queste segnaliamo la Sansevieria, genere di pianta originaria dell’Africa tropicale e dell’India. Le foglie si originano dal rizoma e assumono, secondo la specie, forme ovali-lanceolate, lineari o ensiformi, ossia a forma di spada. Le Sansevierie hanno una lunghezza che varia da pochi centimetri a oltre un metro. Necessitano di una temperatura non inferiore a 10°C e una luce non troppo intensa. Inoltre non richiede annaffiature frequenti, arrivando a un’annaffiatura al mese nel periodo invernale.
Tra le piante che trovano il loro ambiente in zone ombreggiate, segnaliamo la Peperomia, di dimensioni ridotte e con un apparato radicale limitato. La cura della Peperomia è estremamente semplice, perché non richiede annaffiature frequenti e abbondanti. Generalmente si attende che il terreno superficiale sia asciutto prima di procedere con l’annaffiamento. E altresì importante non bagnare le foglie.
Un’altra pianta che ama una zona ombreggiata è la Kentia, appartenente al genere delle Palme. La cura è semplice e consiste nel mantenere il terriccio sempre umido.
Inoltre anche il Ficus, di cui abbiamo già parlato, è una pianta che predilige una luce indiretta, e che si sviluppa anche con un’illuminazione non troppo intensa.Quali piante richiedono cure minimali?
Quando non si ha abbastanza tempo da occuparsi della cura delle piante, per non perdere i benefici apportati dalle piante in casa, si possono scegliere delle piante che richiedono cure minime.
Tra queste troviamo le piante grasse. Queste piante, infatti, sono originarie di ambienti difficili e aridi, come i subdeserti africani o americani, quindi hanno sviluppato un’insolita resistenza a condizioni climatiche caratterizzate da caldo intenso e, soprattutto, precipitazioni sporadiche. Le foglie, principale organo di traspirazione delle piante, sono ridotte e addirittura trasformate in spine per conservare il più a lungo possibile l’acqua che riesce ad assorbire durante le piogge. Sono piante che hanno bisogno di molta luce, quindi il posto ideale in un appartamento è vicino a una finestra. Hanno una crescita lenta e alternano un periodo vegetativo a un periodo di riposo. E importante che l’annaffiatura delle piante grasse rispetti questo ciclo, alternando a un’innaffiatura che mantenga il terreno umido nel periodo vegetativo da eseguirsi di norma una volta la settimana, all’assenza d’acqua durante il periodo di riposo. Durante questo periodo le piante grasse dovrebbero essere sistemate, preferibilmente, in una stanza illuminata e non riscaldata. Se invece sono lasciate in ambienti riscaldati, necessitano di essere annaffiate di tanto in tanto per evitare che il loro fusto si secchi troppo.
Un’altra pianta che non richiede cure particolari è l’Hedera Helix, che sopporta bene anche le condizioni più sfavorevoli. L’edera è una pianta rampicante che ha necessità di essere sostenuta da graticci o tutori. Si prestano comunque a essere coltivate anche in vasi sospesi, così da lasciar ricadere le foglie e realizzare interessanti decorazioni. Pur essendo molto robusta, gradisce una posizione ben illuminata.Quali sono i benefici delle piante da appartamento?
Tenere una pianta in casa ha degli effetti benefici sulla qualità dell’aria e sulle persone che vi abitano. Eppure, come abbiamo visto, sono molti a ritenere che le piante in casa siano dannose, soprattutto se poste nella stanza da letto. Il motivo di quest’avversione è che le piante respirano, sottraendo così ossigeno a disposizione di chi vi abita.
Invece le piante migliorano la qualità della vita, apportando una serie di effetti benefici come:
– un miglioramento della qualità dell’aria;
– minori polveri fini in circolazione nell’ambiente
– purificano l’aria dell’ambiente
– hanno effetti rilassanti
– contribuiscono a mantenere un tasso di umidità ottimalePer quanto concerne il miglioramento della qualità dell’aria, le piante assorbono l’anidride carbonica e rilasciano ossigeno grazie al processo di fotosintesi. Migliorano, quindi, l’ossigenazione della casa, Ma non solo. Recenti ricerche hanno evidenziato come le piante purificano l’aria trattenendo alcuni inquinanti e anche una buona parte di polveri volatili.
Possedere piante in casa significa avere aria più pulita e meno polvere che si deposita sui mobili.
Inoltre le piante producono effetti benefici rilassando e aiutando la concentrazione.
Quali piante portano benefici nella stanza da letto?
La maggior parte delle piante di giorno assorbe anidride carbonica e rilascia ossigeno, mentre la notte inverte il ciclo, quindi assorbono ossigeno ed emettono anidride carbonica.
Ciò ha portato molte persone a pensare che la stanza da letto non sia il posto più indicato per una pianta.
Ma non tutte le piante seguono questo ciclo.
Alcune, come la Sansevieria, Begonia, Aloe vera e Orchidea Phalaenopsis, invece durante la notte rilasciano ossigeno, assorbendo anche alcuni inquinanti volatili.
Una pianta nella camera da letto, quindi, migliora la qualità dell’aria mentre stiamo dormendo, ossigenando la stanza e alcune riescono anche a trattenere inquinanti volatili che altrimenti finirebbero nel nostro organismo.
E questo basta a sfatare il luogo comune che le piante in camera sottraggono ossigeno.